Un analista junghiano direbbe che l’uomo che ha paura di impegnarsi ha attivato dentro di sè l’ archetipo del puer: detto in altri termini, gli uomini che hanno paura di impegnarsi hanno sotto certi aspetti una psicologia adolescenziale.
La maggioranza di loro sente di aver davanti a sè tanto tempo : la scelta di formarsi una famiglia viene rimandata negli anni, tanto i figli si possono fare anche a 50 anni e oltre.
Ci sono sempre altre cose da fare, più urgenti, prima di un impegno definitivo.
Il momento giusto rischia di non arrivare mai: prima ci si sente troppo giovani per impegnarsi, poi bisogna sistemarsi professionalmente, poi ci sono i genitori anziani da accudire che non si possono lasciare proprio adesso che hanno bisogno.
Questo non sentirsi mai pronti per una scelta di vita definitiva deriva da un vissuto psicologico: non si è superata la fantasia adolescenziale di poter avere tutto dall’esistenza, si è fermi a quel periodo magico della vita in cui si avevano davanti tutte le possibilità e non si vuole scegliere per non rischiare di precludersi altre opportunità più allettanti.
Il rischio è quello di ritrovarsi a 40 anni o 50 anni quasi senza accorgersene senza aver costruito nulla a livello affettivo e di passare tutta una vita da una partner all’ altra alla ricerca dell’amore perfetto ( o perlomeno dell’amore più perfetto possibile).
Anna Zanon