Disturbo ossessivo e compulsivo da relazione?
Il popolo di internet ha denominato disturbo ossessivo e compulsivo da relazione ( detto doc da relazione) questo dubitare continuo di aver scelto la persona giusta.
Il cosidetto “doc da relazione” consiste nel dubbio persistente sui sentimenti che si provano verso il proprio partner ( lo amo/ non lo amo?) e sul bisogno di trovare una risposta a questo dubbio, verificando la validità della relazione.
Per giustificare a se stessi che la relazione che si sta vivendo è proprio quella giusta, si esaminano scrupolosamente i pro e i contro del rapporto con una particolare attenzione agli aspetti negativi che vengono amplificati.
Aspetti del tutto normali in una vita di coppia ( come differenze di personalità,disaccordi e differenze di opinioni ) vengono considerati come la prova di una possibile incompatibilità reciproca.
Piccoli difetti del partner o problemi superabili che in qualunque altra storia potrebbero essere considerati come ostacoli non gravi diventano punti critici che causano liti.
La persona con “ansia da relazione “mette in discussione il rapporto per ragioni come:
_ ” Non ha il senso dell’umorismo, non può essere la persona giusta per me
_ “ Lui non va d’accordo con i miei amici. Vuol dire che non è l’uomo giusto per me”
_ “ Sono attratto anche da altre donne, il che significa che non la amo abbastanza”
Tuttavia, sebbene il “disturbo ossessivo compulsivo da relazione” sia molto popolare su internet, non si tratta di un disturbo riconosciuto dagli addetti ai lavori come entità nosografica a se stante.
Nei casi piu’ gravi, il cosiddetto ” doc da relazione” viene considerato come la variante di un disturbo ossessivo compulsivo ( in questi casi l’ossessività sarà generalizzata anche agli altri ambiti dell’esistenza e/o si passa da un doc all’ altro).
Nei casi piu’ lievi può essere considerata una difesa di tipo ossessivo contro la paura di innamorarsi della persona sbagliata e soffrire.
In ogni caso è bene evitare le autodiagnosi che peggiorerebbero solo il problema e rivolgersi ad uno specialista.
Dr. Anna Zanon