- Sintomi
- Fattori di rischio
- Conseguenze
Sintomi
La depressione in gravidanza non è necessariamente premonitrice di una depressione post-parto certa. Occorre tuttavia fare attenzione ad alcuni sintomi, specie emotivi della madre, e notare se sono intensi e/o protratti nel tempo, se vengono vissuti negativamente e se sono accompagnati da pensieri autocritici ricorrenti.
Questa combinazione di fattori, infatti, in qualche modo potrebbero influenzare il naturale decorso della gravidanza. Accorgersi subito di questi segnali in gravidanza significa poter intervenire e curarli al loro esordio e prima che la malattia porti ad una depressione post-
partum. I segnali più evidenti di una depressione si caratterizzano con:
• Umore profondamente triste o irritabile
• Stanchezza, agitazione
• Sensazione di inadeguatezza con mancanza di fiducia in se stesse
• Perdita di interesse o di piacere nelle comuni attività
• Difficoltà di attenzione, concentrazione e memorizzazione
• Disturbi del sonno e dell’appetito
Fattori di rischio
La patologia psichiatrica, sia essa un disturbo d’ansia o un disturbo depressivo, è determinata da una molteplicità di fattori e per una corretta diagnosi e un percorso terapeutico adeguato è necessario individuare tutti gli aspetti che partecipano allo sviluppo del disturbo.
Spesso esistono fattori, definiti fattori di vulnerabilità, già presenti prima della gravidanza che predispongono la donna alla depressione.
Essi si identificano in:
• Una vulnerabilità ormonale (Sindrome premestruale-Disturbo
Disforico Premestruale)
• Una storia psichiatrica pregressa
• Una depressione, disturbi dell’umore, ansia prenatale
• Una familiarità positiva per disturbi psichiatrici
• Una gravidanza non programmata e/o non desiderata
• Una difficoltà di relazione con il partner
• Un inadeguato supporto psicosociale
• Recenti eventi di vita stressanti (breve intervallo tra le gravidanze,
complicazioni nello sviluppo del feto, perdita del lavoro)
• Un basso livello socioeconomico
Conseguenze della depressione in gravidanza
Durante la gravidanza molte donne possono sembrare più stressate emotivamente, senza tuttavia soddisfare i criteri di una qualunque malattia mentale, manifestando alterazioni psicologiche – comprese ansia, labilità dell’umore e preoccupazioni esterne – riguardanti i cambiamenti del corpo ed il benessere del feto.
Fra questi disagi è proprio l’ansia uno degli stati a cui prestare maggiore attenzione.
L’ansia in gravidanza
Lo stato d’ansia aumenta progressivamente con il progredire della gravidanza con valori più alti nel 3° trimestre. In particolare, se essa è presente nella 32° settimana, è un probabile fattore predittivo di depressione nel periodo post-natale.
Essa non va sottovalutata, poiché l’ansia in gravidanza potrebbe portare a:
• Depressione post-partum
• Disturbo di sviluppo e attività fetali per una modificazione
e attivazione prolungata di alcuni sistemi di allarme allo stress
• Basso peso alla nascita
• Difetti fisici nel bambino
• Problemi comportamentali-emozionali
• Predisposizione alle abitudini tabagistiche
• All’uso di sostanze psicoattive e alcool usate a scopo ansiolitico
• Riduzione dell’appetito con compromissione del peso e dello
sviluppo della gravidanza.