Se un bambino molto piccolo (intorno a un anno di età) osserva un oggetto che si comporta in modo contrario alle aspettative, per esempio una macchinina che attraversa un muro, lo esplora attentamente, giocandoci in modo tale da capire come e quando l’oggetto si comporta in modo insolito.
Nei bambini molto piccoli, intorno agli 11-12 mesi di età, osservare un oggetto che si comporta in modo diverso dal solito stimola l’apprendimento, spingendoli a esplorare meglio gli oggetti coinvolti e a sperimentare attivamente ipotesi sul loro comportamento.
Molti studi hanno mostrato che il comportamento anomalo di un oggetto attira l’attenzione del bambino, come dimostra il fatto che si sofferma a guardarlo più a lungo e che la sua pupilla si allarga. Ma l’attenzione è solo un presupposto dell’apprendimento: che uno stimolo attenzionale favorisca davvero l’apprendimento era solo un’ipotesi, sia pure ampiamente accettata.
Il comportamento di esplorazione è messo in atto con grande attenzione quando vengono contraddette proprietà attese, come il fatto che in genere un oggetto ha bisogno di una superficie di appoggio per non cadere (“sostegno”, vedi figura), e che si sposta nello spazio in modo continuo (“continuità spaziotemporale”).
Secondo Stahl e Feigensen, il fatto che
Secondo Stahl e Feigensen, il fatto che
la violazione di queste proprietà (solidità, continuità spaziotemporale, sostegno) susciti tanto stupore e interesse corrobora l’ipotesi che nell’uomo e in altre specie esista una fondamentale “conoscenza di base”, ossia che alcune rappresentazioni cognitive di oggetti e agenti siano presenti già alla nascita. Queste conoscenze di base riguarderebbero aspetti dell’ambiente che sono stabili attraverso scale temporali evolutive.