Nell’epoca odierna, in cui tutto si consuma alla velocità della luce e anche i rapporti di coppia si disfano alla prima difficoltà, è ancora possibile superare l’infedeltà e decidere di tornare con chi ci ha tradito?
Dopo un tradimento un rapporto di coppia va in frantumi e il tempo del lutto viene rigettato come triste e dispendioso: non ci si interroga più di fronte ad un amore finito cercando di capire le proprie responsabilità, ma si guarda in fretta avanti. L’amore tradito può diventare un inno dedicato all’amore che resiste e insiste, capace di durare nel tempo e di perdonare la sua stessa imperfezione? Senz’altro non si tratta di innamoramenti facili che si esauriscono nell’arco di una notte, ma di amori che non vogliono morire e che sconfessano persino la sentenza di Freud secondo la quale amore e desiderio si escludono a vicenda e non possono coesistere all’interno di una relazione. Non è vero dunque che quanto più un rapporto dura, tanto più il desiderio svanisce e che per sottrarsi a questa noia è necessario cambiare di continuo.
Chiediamoci cosa accade in questi legami quando uno dei due tradisce e cosa chiede quando chi tradisce chiede di essere ancora amato. È possibile perdonare? O dobbiamo ridicolizzare la coppia nel suo sforzo di far durare l’amore? Bisogna imparare a perdonare anche se questa è una delle prove più alte e più dure che possono attendere gli amanti?
Lo sforzo del perdono è doloroso e somiglia a un lutto difficile da elaborare. Ci vuole forza, molto tempo e un grande lavoro su di sé. È sempre preceduto dal trauma dell’abbandono, e a volte, nonostante ciò, salva l’amore resistendo alla tentazione della vendetta. Negli uomini, è sempre più difficile compiere questo sforzo perché l’offesa viene vissuta come un’umiliazione sociale, una decadenza della sua potenza, ma bisogna vincere l’orgoglio e superare questo narcisismo.
Il senso di colpa del tradimento
A chi ha amato tradendo e a chi ha subito soffrendo.
A tutti coloro che hanno tradito e subito il tradimento.
Come superare il senso di colpa:
“Io credo che tutti alla fine si somiglino. Credo che tutti abbiamo qualcosa o qualcuno da perdonare. Solo se stessi, magari. Ma sono anche convinta che perdonare non sia passare sopra alle cose con generosità o leggerezza. Credo sia farsi lacerare e dilaniare fino a che la resa diventi inevitabile. Il perdono non è una dichiarazione di intenti. È una conquista. È un cammino lungo. Non devi avere fretta. Ma poi? Si riesce a stare in pace? Perdonare e dimenticare il torto e chi l’ha commesso, se stessi e le proprie mancanze? Solo Dio può perdonare il peccato. L’uomo, se riesce, può arrivare a perdonare il peccatore”.